Scontrino elettronico, lettere in arrivo dall’Agenzia delle Entrate. Ma negli avvisi si ammette la possibilità di alcune imprecisioni: anche chi ha scelto di certificare tutte le operazioni emettendo fattura elettronica ha ricevuto la comunicazione. Il sistema di compliance è ancora lontano dall’ottimizzare i dati a disposizione dell’Amministrazione finanziaria.
I destinatari delle lettere sono, indistintamente, i titolari di partita IVA con un volume d’affari superiore a 400.000 e il periodo interessato dai controlli va dal debutto di luglio fino al 30 novembre 2019.
Di un “Fisco tutor”, capace di guidare e mettere in guardia i contribuenti prima di sanzionarli, ha parlato proprio ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualteri durante il convegno Telefisco 2020.
Si inserisce perfettamente in questa ottica il testo degli avvisi di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate: inquadra il problema, suggerisce come regolarizzare, indica come fornire chiarimenti.
Ed è in questo ultimo punto, però, che l’Agenzia delle Entrate ammette implicitamente il margine di errore che molti addetti ai lavori e contribuenti stanno segnalando.
Scontrino elettronico, lettere in arrivo dall’Agenzia delle Entrate con qualche imprecisione
Alla data del 31 dicembre 2019 non risultano i dati relativi allo scontrino elettronico del periodo luglio-novembre 2019: è questa la ragione per cui alcuni contribuenti stanno ricevendo delle lettere di compliance dall’Agenzia delle Entrate.
I soggetti con un volume di affari superiore a 400.000 euro devono rispettare l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi a partire dallo scorso luglio.
Gli avvisi segnalano una discrepanza:
- nella dichiarazione IVA 2019 i soggetti destinatari delle lettere hanno indicato di aver effettuato operazioni nei confronti di consumatori finali e di aver realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro;
- l’Amministrazione Finanziaria non ha ricevuto i dati relativi allo scontrino elettronico.
Per chi non è in regola le istruzioni da seguire sono le seguenti:
- procedere alla trasmissione telematica dei dati non comunicati;
- effettuare il versamento delle sanzioni previste in maniera ridotta tramite lo strumento del ravvedimento operoso.
L’invito è quello di verificare la propria posizione. Tre sono i casi possibili:
- qualora, a seguito anche delle sue verifiche, riconosca l’anomalia segnalata, può regolarizzare la sua posizione. Di seguito le indichiamo come;
- qualora abbia già provveduto a trasmettere i dati dei corrispettivi dopo il 31 dicembre 2019 non tenga conto di questa lettera;
- se ritiene di non essere tenuto a trasmettere i corrispettivi giornalieri dell’Agenzia delle entrate, nell’ottica della massima collaborazione reciproca, la invitiamo a fornire o a segnalare eventuali dati ed elementi da noi non considerati. Di seguito le indichiamo come.
Con gli avvisi sullo scontrino elettronico, l’Agenzia delle Entrate si pone accanto al contribuente per accompagnarlo verso la regolarità ma con l’invito a “fornire o a segnalare eventuali dati ed elementi […] non considerati” ammette un margine possibile di errore.
Scontrino elettronico, lettere in arrivo dall’Agenzia delle Entrate: gli avvisi non tengono conto dei dati a disposizione
I destinatari delle lettere, infatti, non sono tutti corretti. Gli avvisi sono arrivati anche nelle caselle di posta di contribuenti con un volume di affari superiore a 400.000 euro che hanno rapporti con consumatori finali e hanno deciso di documentare tutte le operazioni con la fattura elettronica.
Nessuna irregolarità in questo caso: in linea con quanto stabilito daldecreto legislativo numero 127 del 2015, lo scontrino elettronico può essere sostituito dalla fattura elettronica e l’Agenzia delle Entrate dovrebbe avere a disposizione già tutti i dati per i controlli.
D’altronde, uno dei grandi vantaggi del passaggio ai canali telematici dovrebbe essere proprio la semplificazione. Ma non è ancora così.
Nel testo si legge:
“Qualora ritenga di non essere tenuto a trasmettere i corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, la invitiamo a fornire chiarimenti o a segnalare eventuali dati ed elementi da noi non considerati, tramite il servizio telematico attivo all’interno del canale di assistenza CIVIS, anche per il tramite del suo intermediario. Questo ci aiuterà ad aggiornare le nostre banche dati e a indirizzare le nostre future comunicazioni in modo più efficace. ”
Il paradosso è che i dati sono già a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, basterebbe consultare il portale Fatture e Corrispettivi e incrociare i valori dichiarati.
Ma le lettere con gli avvisi impongono ai contribuenti e agli intermediari verifiche, controlli, comunicazioni e dimostrano che la strada verso la semplificazione è ancora lunga.
Commenti recenti