Ennesima rimodulazione del fringe benefit sulle auto aziendali. È quanto prevede il maxiemendamento al disegno di legge di Bilancio 2020, presentato dal Governo in Commissione Bilancio del Senato. Nello specifico, per i veicoli di nuova immatricolazione con valori di emissione di anidride carbonica non superiore a 60g/km, concessi in uso promiscuo dal 1° luglio 2020, verrà tassato il 25% dell’importo corrispondente a una percorrenza di 15.000 chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico previsto nelle tabelle ACI. Novità anche su IVIE e IVAFE, rivalutazione beni d’impresa, estromissione beni e accise sui carburanti.Cambia ancora la tassazione dei fringe benefit sulle auto aziendali, ovvero quelle concesse in uso promiscuo ai dipendenti.La novità è contenuta nella legge di Bilancio attualmente all’esame del Senato e, precisamente, in Commissione Bilancio.Con un maxiemendamento presentato dal Governo, tra le altre cose, si interviene nuovamente rispetto alla modifica contenuta nella bozza originaria del disegno di legge.La nuova riscrittura della norma prevede un’attenuazione dell’inasprimento disposto originariamente. Infatti, si è passato dall’iniziale tassazione integrale del fringe benefit (poi, comunque, già parzialmente attenuato in fase di prima discussione parlamentare) a una tassazione sicuramente più onerosa rispetto alla norma attuale, ma volta a “punire” le auto maggiormente inquinanti.

Cosa prevede la nuova norma sulle auto aziendali

In particolare, viene previsto che per i veicoli di nuova immatricolazione, concessi ai dipendenti in uso promiscuo con contratti stipulati a decorrere dal 1° luglio 2020, aventi valori di emissione di anidride carbonica non superiore a 60g/km, il reddito è pari al 25% dell’importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico di cui alle Tabelle ACI, chiaramente, al netto delle somme eventualmente trattenute al dipendente.In altre parole, per queste tipologie di veicoli sarebbe prevista una riduzione dell’attuale percentuale che, si ricorda, è pari al 30% delle percorrenze ACI.La nuova norma, comunque, non dovrebbe esaurirsi solo in questo.Infatti, la percentuale sarebbe graduata in base alle emissioni e precisamente:- 30% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 60g/km ma non a 160g/km;- 40% per l’anno 2020 e 50% a decorrere dal 2021 per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 160g/km ma non a 190g/km;- 50% per l’anno 2020 e 60% a decorrere dal 2021, per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiore a 190g/km.Da segnalare che dovrebbero essere salvi i veicoli già concessi in uso promiscuo (più precisamente quelli concessi con contratti stipulati entro il 30 giugno 2020) che, pertanto, rimarrebbero assoggettati all’attuale normativa.

Altre novità del maxiemendamento

Le novità non si fermano alle auto aziendali.Infatti, sono previsti ulteriori ritocchi al testo attualmente in discussione, tra cui:- l’estensione della platea dei soggetti passivi IVIE e IVAFE: verrebbero ad essere interessati dalla tassazione anche gli enti non commerciali, le società semplici e i soggetti a queste equiparate.- la rateizzazione dell’imposta sostitutiva per la rivalutazione dei beni d’impresa in tre rate nel caso in cui l’importo complessivo sia entro il limite dei 3.000.000 di euro;- la riapertura dell’estromissione immobili degli imprenditori individuali;- un nuovo ritocco alle clausole di salvaguardia fiscali, seppure dal 2021 in poi, sulle accise sui carburanti.

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